Approvato il decreto cultura. Ecco le novità per Pompei, cinema e musica. Letta: 500 posti di lavoro per i giovani

“Una visione della cultura come valore aggiunto del Paese, in grado di creare lavoro e attrarre investimenti, non solo turisti” . Questo lo spirito del decreto per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo approvato oggi dal Consiglio dei ministri. 

Il cinema, intanto. Per il rinnovo del tax credit sarà garantita la cifra di 90 milioni di euro. «Per il cinema il ripristino del tax credit era una questione di vita o di morte» dice il presidente dell’Anica, Riccardo Tozzi. «E’ un decreto che segna un punto di svolta perché è la prima volta da molto tempo che un governo si riunisce per un decreto cultura: è un ottimo segnale». Stop, quindi, alle proteste annunciate per la prossima Mostra di Venezia: «a questo punto, rimosso il macigno che era sul terreno, speriamo che siano occasioni d’incontro e di confronto costruttivo».

Sarà inoltre introdotto un tax credit pari a 5 milioni di euro anche sulla musica per promuovere giovani artisti e compositori emergenti.

Il presidente della Fimi, Enzo Mazza, la definisce “una misura molto importante per gli artisti emergenti”: «favorirà l’intera filiera perché sarà un volano per tutti coloro che ruotano attorno alla produzione di un disco. Noi abbiamo un esempio molto importante in Francia, dove questa misura già esiste. Questo ha sicuramente favorito gli investimenti delle etichette, sia multinazionali sia indipendenti, nei nuovi artisti. Ha spinto a fare ricerca e sviluppo e ha favorito la nascita di opere prime e seconde».Per Pompei nasce una nuova Soprintendenza speciale, staccata da quella di Napoli e Caserta dove nascerà la nuova Soprintendenza archeologica. Arriva anche un direttore generale del “progetto Pompei”.

Le Fondazioni liriche in crisi potranno accedere a un fondo di 75 milioni di euro, che sarà gestito da un commissario straordinario. Per ricevere i fondi, dovranno presentare entro 90 giorni un piano industriale di risanamento e ridurre fino al 50% il personale tecnico amministrativo. Ma il presidente dell’Associazione nazionale delle fondazioni liriche e sinfoniche, Walter Vergnano, sottolinea che c’è ancora da fare. «Speriamo che il tentativo di salvataggio dei teatri in forte difficoltà possa riuscire, ma non stiamo parlando di tutti i teatri italiani. Al ministro abbiamo fatto presente che esiste un problema che riguarda anche quei teatri che fino a oggi hanno affrontato situazioni di riduzione di risorse e di difficoltà complessive, trovando soluzioni all’interno con i propri lavoratori e mantenendo i conti in ordine. Per questi teatri siamo preoccupati: per loro ci potrebbero essere ripercussioni negative. Speriamo che ci sia un’attenzione a tutto il sistema».

Lavoro a 500 giovani per la cultura: sarà un’opportunità di lavoro, a tempo determinato, sullo sviluppo della digitalizzazione e della catalogazione del patrimonio culturale del Paese. Saranno selezionati 500 laureati under 35 per un tirocinio di 12 mesi. Il progetto pilota partirà nelle regioni Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, con i primi 100 ragazzi.

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